“Il Decreto approvato dal Governo presenta luci e ombre”, si legge in una nota di Difesa Risparmiatori.

“Gli aspetti positivi concernono l’introduzione di una modalità di rimborso automatico ed il superamento del tetto di 100 milioni di euro fissati dalla Legge di Stabilità, ma è del tutto ingiusta la previsione di limiti connessi al reddito ed alla consistenza del patrimonio mobiliare posseduto.
Il Governo avrebbe dovuto, inoltre, prevedere un ristoro integrale del danno subito e non limitato all’80%, anche perché, come dimostra la recente istituzione del Fondo Atlante, era possibile reperire le risorse necessarie allo scopo”.

“Altri elementi discutibili – prosegue la nota – sono connessi a scelte alquanto opinabili come quelle di valutare il patrimonio mobiliare posseduto o i redditi percepiti alla data del 31 dicembre 2015, anziché far riferimento alla data in cui è avvenuto l’acquisto dei titoli o ad una media dell’ultimo triennio. A ciò si aggiunga che la dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2015 non è ancora stata presentata, cosicché i Risparmiatori potrebbero avere difficoltà nell’individuare la documentazione da allegare alla domanda di rimborso”.

“E’ prevedibile, quindi, che la procedura di rimborso non sarà così semplice o automatica come il Governo vorrebbe far credere e potrà, al contrario, nascondere delle insidie, con il rischio di rigetto della domanda per dei semplici vizi formali, soprattutto per i Risparmiatori non adeguatamente informati o assistiti”.

“Ancor più delicata si prospetta la situazione per chi ricorrerà l’arbitrato, con la previsione di termini perentori per il deposito della domanda, sovente incompatibili con la lentezza con cui gli Istituti bancari provvedono a consegnare la documentazione relativa all’investimento effettuato”.

“Difesa Risparmiatori è a disposizione di tutti gli obbligazionisti danneggiati dal Decreto Salva Banche per informarli ed assisterli nelle procedure di rimborso e di arbitrato – conclude la nota – Confermiamo, inoltre, il nostro supporto a tutti gli azionisti, per la cui tutela sono previste sia azioni individuali che azioni collettive. E’ necessario, tuttavia, richiedere preliminarmente alla Banca la documentazione completa relativa all’investimento effettuato, e, a tal fine, già da tempo abbiamo messo a disposizione degli interessati, gratuitamente, un fac simile di richiesta.  In ogni caso, ci batteremo fino alla fine affinché tutti i Risparmiatori – azionisti e obbligazionisti – siano integralmente risarciti”.