Oltre il 90% dei Risparmiatori danneggiati dal Decreto Salva Banche (tutti gli Azionisti ed almeno metà degli Obbligazionisti) restano esclusi dalle procedure di rimborso e di arbitrato stabilite dal Governo.
Ciò non significa, tuttavia, che, per essi, non esistano possibilità di ottenere un risarcimento.
Molti Azionisti ed Obbligazionisti, infatti, hanno acquistato i titoli di una delle quattro Banche in liquidazione (Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti), presso un’altra Banca (Unicredit, Mps, Unipol, Intesa San Paolo ecc.), la quale ha agito, tecnicamente, da intermediario.
In questi casi, il D. lgs. n. 58/1998 prevede, in un’ottica di protezione del cliente (considerato contraente debole), obblighi assai rigorosi circa le informazioni che la Banca deve fornire a quest’ultimo e la documentazione che deve essergli consegnata e fatta sottoscrivere.
Occorre dunque verificare se la Banca presso cui sono stati acquistati i titoli abbia rispettato gli obblighi imposti dalla normativa vigente in materia finanziaria.
Non è infrequente, infatti, che vi sia una violazione degli obblighi informativi, allorché la Banca non abbia informato adeguatamente il cliente dei rischi connessi all’acquisto del titolo.
Ancora più frequenti sono i casi in cui vi sia una violazione degli obblighi di carattere formale o documentale, ove la documentazione relativa all’investimento effettuato sia incompleta o presenti irregolarità.
Come confermato da recenti sentenze della Corte di Cassazione, un semplice vizio formale della documentazione può essere sufficiente per determinare la nullità dell’investimento ed ottenere così l’integrale risarcimento della perdita subita.
Il consiglio è dunque quello di affidarsi a professionisti specializzati in materia per richiedere alla Banca la documentazione completa relativa all’investimento effettuato, realizzarne un’analisi approfondita e valutare le possibilità di intraprendere con successo un’azione risarcitoria, da condurre dinanzi al giudice civile.
In molti casi, è possibile ottenere un recupero almeno parziale delle perdite anche prima di instaurare il giudizio, mediante un accordo transattivo con la Banca nell’ambito della procedura di mediazione prevista dalla legge.
La storia recente della giurisprudenza in materia finanziaria (Parmalat, Cirio, Bond Argentini Lehman Brothers), conferma che i Risparmiatori che hanno rivendicato i loro diritti in sede giudiziaria hanno ottenuto il risarcimento del danno subito, mentre l’inerzia non ha condotto ad alcun risultato positivo.
Difesa Risparmiatori, in collaborazione con Difesa Attiva, ha già esaminato migliaia di casi in tutta Italia e conferma il proprio impegno in favore di tutti gli Azionisti ed Obbligazionisti danneggiati dal Decreto Salva Banche.