Il Consiglio di Stato ha accolto un ricorso contro l’amministrazione comunale, annullando le restrizioni del Piano urbanistico generale (Pug) relative alle locazioni turistiche extralberghiere. L’attività oggetto del contenzioso, promosso da una società operante nel settore, riguarda l’offerta al pubblico di abitazioni e appartamenti destinati ad affitti brevi a uso turistico. Dopo la presentazione di tre Segnalazioni certificate di inizio attività per altrettanti immobili situati nel centro storico, il Comune aveva bloccato i procedimenti autorizzativi, rilevando l’assenza della destinazione d’uso turistico-ricettiva e il mancato rispetto del requisito minimo di superficie pari a 50 metri quadrati.
In seguito al ricorso, il Consiglio di Stato ha evidenziato che il Pug adottato nel 2024 non coincideva con la versione inizialmente presa a riferimento dal ricorrente. Alcune innovazioni del regolamento edilizio e le scelte operative contestate, infatti, erano state introdotte successivamente alla fase delle osservazioni e non risultavano contenute nella delibera originaria. Per questo motivo, secondo i giudici, il Piano avrebbe dovuto essere nuovamente pubblicato, così da consentire ai cittadini di esprimersi anche sulle nuove previsioni.
L’interpretazione della sentenza è stata chiarita dal Comune di Bologna attraverso un comunicato ufficiale, nel quale si sottolinea che la decisione del Consiglio di Stato accoglie il ricorso esclusivamente sotto il profilo procedurale, con riferimento all’iter di ripubblicazione della variante generale a seguito dell’accoglimento di alcune osservazioni presentate da privati. Resta invece impregiudicato, come riconosce lo stesso Consiglio di Stato, il merito delle scelte pianificatorie e regolamentari dell’amministrazione comunale.
Secondo il Comune, dunque, non viene messo in discussione né il contenuto sostanziale della misura né la competenza dell’ente locale a intervenire in questa specifica materia. Una competenza che, viene ricordato, è stata recentemente confermata anche dalla Corte costituzionale, che ha respinto il ricorso del Governo contro la normativa sugli affitti brevi in Toscana, ed è ulteriormente rafforzata dalla legge regionale dell’Emilia-Romagna sugli affitti brevi, che oggi fornisce un quadro normativo di riferimento.
L’amministrazione ha infine fatto sapere che nei prossimi giorni valuterà se e in che modo riattivare l’iter, confermando comunque la volontà di procedere con questa misura.